Tra matite e clavette
Intervista con la nostra grafica di strada
20-12-2016
Una voce cristallina e squillante quella di Laura Lanzi, grafica e artista di strada, che racconta con emozione e coinvolgimento una storia speciale, ma simile a quella di tanti altri. Una ragazza di 31 anni, nata e cresciuta a Potenza in Basilicata col sogno di far parte di una comunità di artisti di strada per mostrare la sua arte. Un sogno che, tuttavia, si scontra con una realtà spesso difficile e ostile, che non apprezza l’arte di strada e il circo perché non li conosce.
Un’artista di strada e una grafica, due professioni in una?
Così si potrebbe dire. Sono nel giro dell’arte di strada da molti anni e sono una giocoliera “apprendista”. Tuttavia ho sempre integrato la mia professione con l’organizzazione di eventi legati al mondo dell’arte di strada, eventi e festival di cui ho curato anche la grafica. Grazie ad Open Circus Lab ho incontrato Federico Toso che mi ha proposto di lavorare alla grafica di Stradarts.
Come sei arrivata all’arte di strada?
Da piccolina grazie a mio zio, un visionario, un giocoliere che aveva il sogno di esibirsi a Piazza Navona. Mi ha portato a Roma nel 1999 alla Romana, una convention di giocoleria. Sono rimasta fulminata da questi artisti straordinari. Mi sono innamorata dell’impianto comunitario e del piacere dello stare insieme, questi gli aspetti che mi hanno subito conquistata.
Col passare del tempo ho capito di essermi innamorata di una realtà inesistente nella mia regione. Per questo ho viaggiato nel Sud Italia alla ricerca di altri giocolieri per allenarmi. Era la passione a spingermi, la voglia di condividerla e di imparare.
È nato in me il desiderio di organizzare qualcosa per riunire questi artisti straordinari, tutti singolarmente presenti nelle loro realtà ma sconosciuti tra loro. Per questo ho cominciato organizzando piccole eventi, lo facevo con le mie risorse arrangiate: reunion nella mia casa in campagna, esibizioni nei paesi che mi mettevano a disposizione palestre o spazi: Lucania Everlasting, Vieni a Distr’Arti, Mostr’Arci, 1-2-3.
Qual è stata in quest’ambito l’esperienza più significativa?
Sicuramente Open Circus Lab, un progetto scritto da me 2 anni fa con l’obiettivo di integrare le discipline del circo contemporaneo in Basilicata. Grazie alla partecipazione di Associazione Multietnica, Associazione Nomademente, Associazione La Settima Arte, Festival di Mirabilia, e della straordinaria Scuola di Circo Carampa di Madrid, abbiamo vinto un finanziamento e abbiamo potuto sviluppare l’iniziativa per 8 mesi nel corso dei quali abbiamo organizzato giornate gratuite di formazione con gli insegnati della Carampa e numerosi eventi di sensibilizzazione nelle piazze, in mezzo alla gente, ai bambini e alle famiglie per farci conoscere e modificare l’immaginario legato al circo. Il tutto è culminato in una grande manifestazione finale Open Circus Dream, 4 giorni di spettacoli gratuiti e aperti a tutti.
Un’esperienza positiva, insomma?
Sì, davvero bellissima. Purtroppo, per ora Open Circus Lab è in una fase di stallo, ma possiamo essere soddisfatti di ciò che abbiamo fatto: abbiamo portato tra la gente la cultura del circo e dell’arte di strada, favorendo l’incontro degli artisti con il loro pubblico.
C’è sicuramente ancora molto da fare in termini di libera espressione. Potenza, da questo punto di vista è una realtà difficile, che lascia pochissimo spazio agli artisti. Per ora siamo costretti ad allenarci in una palestra occupata e abbiamo scarse possibilità di esibirci per strada. Speriamo che in futuro le cose migliorino.
Qual è l’aspetto che preferisci della professione dell’artista di strada?
Il senso di comunità, di famiglia, di interscambio, non c’è competizione tra il bravo e il meno bravo. Per me la strada è un luogo di protezione e liberazione, puoi raccontare tutto te stesso. Puoi esprimerti in modo fantasioso ricco abbondante e creativo. Non smette mai di stupirmi, sono passati 10 anni come 10 minuti.
Progetti e sogni nel cassetto?
Per ora voglio rimanere qui, in Basilicata, nella mia terra. Il mio desiderio è collaborare nel cercare di riunire e valorizzare l’arte di strada del Sud Italia. È importante dare visibilità a tutti i talenti straordinari che lo popolano, persone incredibili che svolgono questa professione con impegno e sudore. Per quanto riguarda il mio progetto personale, desidero continuare ad allenarmi e trovare una compagnia con cui fare strada.