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Storia Del Museo
L'atto di nascita del Museo Civico del Marmo è la delibera della Giunta comunale di Carrara n.582 del 08/04/1982 con la quale si istituiva
ufficialmente il primo museo pubblico della città.
L'importante iniziativa, presa dal sindaco Alessandro Costa e dall'assessore alla cultura Italo
Vatteroni, dotava finalmente la città di un luogo fisico della memoria storica della sua attività economica più importante, il marmo,
così come la si può rilevare dagli oggetti e dalle testimonianze di vario genere ad essa legati.
L'istituzione del museo era stata preceduta da un quinquennio di ricerche e di studi, tesi al recupero culturale e oggettuale della "cultura del marmo". Carrara ha un'illustre tradizione in merito alla perdita della propria memoria storica; per quanto riguarda la conservazione delle testimonianze oggettuali, la tendenza sia a livello pubblico che privato, è sempre stata quella della frammentarietà e della scarsa continuità. Casi emblematici sono la "scomparsa" dell' ottocentesco museo dell' Accademia di Belle Arti e quella del grande museo lunense privato della famiglia Fabbricotti, ceduto nel 1938 al comune di La Spezia. Pertanto l'istituzione di un museo civico dedicato alla cultura del marmo deve essere visto come un evento assolutamente eccezionale per Carrara , ancorchè tardivo.
I padiglioni di Viale XX Settembre avevano i requisiti per ospitare un museo modernamente inteso: interni ampi intercomunicanti con gli spazi aperti, illuminazione a luce mista, estesi spazi aperti, possibilità di allestire uffici e magazzini, ampia e funzionale sala conferenze.
Così, con sei mesi di lavoro, si procedette all'allestimento del primo percorso museale con una grande mostra dal significativo titolo "Marmo Lunense", inaugurata nel Giugno 1982, che incentrava l'attenzione sul grande patrimonio archeologico carrarese, costituito dagli antichi siti di escavazione ritrovati e documentati con rilievi, fotografie, campionature dei marmi ivi estratti, reperti ivi ritrovati e tornati a Carrara dal museo archeologico di Firenze dopo oltre quarant'anni. Veniva inoltre inserita nel percorso museale l'importantissima marmoteca, costituita in precedenza con intenti tecnico-commerciali ed oggi testimonianza ricca "anche" di valenze storiche
Negli anni successivi le dotazioni museali furono progressivamente aumentate mediante acquisizioni di numerosi materiali relativi all' Archeologia Industriale (1984), alla scultura contemporanea (1987, con la collezione dei premi-acquisto delle Biennali di scultura), alla marmologia archeologica ed artistica.
Successivamente si iniziò il recupero ed il deposito di numerosi reperti marmorei rinvenuti nelle cave che ancora oggi continuano ad affluire al museo grazie ai continui ritrovamentio ed al fattivo interessamento del settore Marmo del Comune di Carrara, Ufficio Attività Estrattive.
In anni più recenti (1994-95) è stata creata una sezione dedicata alla scultura medioevale , con la serie dei ritratti e dei rilievi del Duomo di Carrara, ed all'artigianato artistico, con la serie delle icone marmoree.
Oggi, a distanza di 24 anni dalla sua fondazione, il Museo Civico del Marmo è, nel suo genere, una delle realtà museali più significative della Toscana, e costituisce, per alcuni aspetti legati alla marmologia archeologica ed artistica, un punto di riferimento di assoluto valore nazionale ed internazionale.